“Ho l’ansia.”

 

Se dico che “sono in ansia” chiunque mi ascolta assocerà immediatamente una sensazione in qualche misura familiare e conosciuta, ma probabilmente ciascuno darà a questa frase un significato differente. 

Esiste infatti un’ampia varietà di disturbi d'ansia che comprende, tra gli altri, il disturbo d'ansia generalizzato, il disturbo d’ansia da separazione, il disturbo di panico (attacchi di panico frequenti in un breve arco temporale), le fobie (comprese la fobia sociale e l’agorafobia), il disturbo ossessivo-compulsivo e il disturbo post traumatico da stress.

In breve, i disturbi d'ansia sono un insieme di disturbi psichiatrici caratterizzati da forme di paura e di ansia ingiustificata o patologica che si accompagnano spesso a manifestazioni psicosomatiche e che creano notevole disagio a chi ne soffre.

Questo significa, senza voler scrivere un trattato su una categoria tanto vasta di patologie, che chi “soffre d’ansia” può raccontare malesseri anche diversi tra loro.

Molti sintomi si travestono da problemi organici (affanno, palpitazioni, vertigini, nausea, cefalea, sudorazione, bocca secca, nodo alla gola, oppressione toracica o gastrica, confusione, vampate di calore o brividi di freddo, ecc.); alcune persone sperimentano una forte e irrazionale paura, con conseguente evitamento, di un oggetto, una situazione (i luoghi chiusi, per esempio, o quelli in cui la via d’uscita è difficile, o ancora le situazioni nelle quali si può essere osservati da altre persone) o un animale, magari; altri patiscono la presenza di pensieri o immagini angoscianti e ripetitivi, che appaiono senza senso, oppure sono intrappolati in comportamenti ripetitivi, che si sentono costretti a compiere (il costante controllare e ricontrollare la porta di casa o il rubinetto del gas, per citarne alcuni).

Ogni persona che ha un disturbo d’ansia sperimenta una miscela unica di tutti questi sintomi, che racconta una storia determinata dalle caratteristiche intrinseche di ognuno e dall’ambiente e dal tempo in cui vive.

In tutti questi casi, un percorso psicoterapeutico, guidato da un psicologo per ansia a Roma, aiuta ad affrontare e sostiene nei momenti difficili e intanto svela e interroga sulla questione che il sintomo pone, rendendo possibile attivare un processo creativo sulla propria vita.

 

Che cos’è l’ansia?

Affrontare i pericoli.

 

Quello che chiamiamo ansia è un insieme di reazioni che permettono all’organismo di adattarsi all’ambiente esterno. Nel momento in cui percepiamo un pericolo, abbiamo paura, il sistema nervoso simpatico si attiva e prepara il corpo alla modalità di attacco e fuga, un meccanismo di difesa che esiste in ogni specie: l’afflusso di sangue ai muscoli aumenta , il cuore inizia a battere più forte e più veloce, le vene si contraggono facendo salire la pressione sanguigna, i bronchi si dilatano per aumentare l’ossigenazione, e contemporaneamente viene rallentata la digestione e gli sfinteri si contraggono (non sembra una descrizione familiare?).

Il corpo ora è pronto a colpire o a scappare. 

L’ansia è quindi un processo che consente di adattarsi ai pericoli che provengono dall’ambiente, che ci permette di prevederli e di pianificare come affrontarli, e svolge di fatto una funzione fondamentale per la sopravvivenza.

A ben guardare, un certo livello di ansia permette di restare concentrati e attivi e quindi, spesso, di dare il massimo in quello che stiamo facendo.

 

Disturbi d’ansia.

Quando l’ansia diventa patologica.

 

Non è il meccanismo dell’ansia quindi ad essere patologico, lo diventa quando l’ansia supera un livello, diverso per ogni persona, che lo rende disfunzionale e controproducente.

La differenza la fanno la “quantità” e l‘adeguatezza al contesto nel quale si manifesta: avere un po’ d’ansia prima di un esame è normale, averne talmente tanta da decidere di non presentarsi diventa controproducente, così come è diverso controllare di aver spento la luce prima di uscire di casa dal non riuscire a mettere piede fuori perché non si è mai sicuri di aver controllato abbastanza.

Il disturbo d’ansia è quindi l’attivazione di questa modalità di attacco e fuga di fronte ad un pericolo o grandemente sopravalutato o che non è davvero nel presente, ma può essere esistito nel passato o si pensa possa esserci nel futuro (la cosiddetta ansia anticipatoria).

In questo discorso rientrano anche il trattamento psicologico delle fobie e la definizione di paura, che è molto simile all’ansia ma ha un oggetto, è paura di qualcosa, mentre l’ansia è senza oggetto, ci si sente in pericolo, ma non si sa, non si riesce a capire, da cosa ci si debba effettivamente difendere. La paura è una reazione a un pericolo immediato e riconoscibile.

 

L’ansia e le aspettative.

 

Spesso uno stato d’ansia inizia con una domanda inconscia: cosa vogliono gli altri da me? Come mi vedono? Cosa si aspettano che io sia, faccia, dica? Come posso essere all’altezza delle aspettative? O al contrario come posso non curarmene?

Assieme ad uno psicologo per l'ansia è possibile lavorare su questa logica, secondo la quale tale stato d'animo deriva dalla mancanza di quei codici interpretativi che ci danno sicurezza e ci fanno stare tranquilli, emerge nel confronto con aspettative misteriose o sfuggenti o, al contrario, troppo chiare e pressanti. Queste situazioni sono vissute come potenzialmente pericolose e innescano le reazioni di attacco e fuga.

L’ansia, allora, può essere vista come un’occasione per capire il modo in cui funzioniamo e di svincolarci dall’obbligatorietà di corrispondere alle aspettative degli altri.

 

Una chiave di lettura.

 

Esistono molte chiavi di lettura per comprendere i meccanismi che originano un disturbo d’ansia.

In un’ottica psicodinamica l’ansia è il segnale di un conflitto interno e compare nel momento in cui un desiderio, un’emozione, o un sentimento, è censurato e rimosso dalla coscienza perché incompatibile con il proprio senso della morale e dell’etica.

L’energia legata a questo impulso non viene distrutta, ma si manifesta sotto forma di sintomo ansioso nel quale, però, si è perso il collegamento tra emozione ed oggetto verso cui è rivolta, rendendo chi soffre d’ansia del tutto inconsapevole del motivo profondo per il quale la sperimenta. L’ansia, in quanto disturbo psichico, può allora essere portatrice di un significato.

Per questo è importante ricostruire trame di senso e creare connessioni, per dare forma a nuovi collegamenti che permettano a ciascuno di concepire una storia diversa. Attraverso il percorso terapeutico proposto dalla psicologo per ansia è possibile, rinarrando la propria storia, dare un nome a quello che abbiamo messo da parte, un sogno, un’aspirazione, un desiderio, e rimetterlo al centro. Dare un senso al sintomo permette di trasformare una crisi in un’occasione di crescita e di riconquista della propria vita.

 

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